
[2] Arrivai in Irpinia a inizio dicembre 1980 sotto l’egida del comune di Merano. L’assessore Vittorio Cavini – lo ricordo con enorme affetto – aveva scelto me per rimpinguare la pattuglia altoatesina. Il servizio civile avrei dovuto farlo proprio per quel comune, dunque sembrava adatto un assaggio in quell’altrove. Partimmo in tre da Merano, il più vecchio ero io con i miei 22 anni. Ricordo l’attesa in stazione, i primi dubbi: «Ma che ci vado a fare che con le mani non so combinare niente?», Ricordo un militare apostrofarci malamente perché avevamo osato varcare la sala d’attesa di prima classe, il freddo era pungente…
L’intero mio memoriale si trova ora raccolto nel volume Ritorno in Irpinia.
3 Commenti
Anche in questa puntata, come nella precedente, lei non ha paura di essere sincero fino alla brutalità. Questo rende il suo racconto se possibile più bello e prezioso.
E così vorrei procedere, caro Riccardo. La distanza d’anni è tale che consente, anzi sollecita, la verità dei fatti e delle cose.
Che quadro splendido, meno male che ha scelto di fare il pittore!
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