Succede oggi a Bergamo

Succede a Bergamo, e temo anche altrove: oggi, primo giorno di scuola, alcuni ragazzi hanno sbagliato Istituto. Non semplicemente classe, no, proprio Istituto. Invece di farsi trovare al Tecnico Pippo si sono presentati al Liceo Pluto, o viceversa. Me ne hanno segnalati tre di questi casi, saltati fuori durante l’appello, tra lo stupore generale. Capisco che passare dalle medie alle superiori un minimo di agitazione te la procura, capace che le gambe vanno dove vogliono loro. Fatto sta che oggi alcuni ragazzi bergamaschi hanno letteralmente sbagliato indirizzo. Ma come è possibile nell’epoca degli Open Day e delle scelte formative più che meditate, per tacer di Gps e derivati? Non lo so, eppure è successo. Abbozzo una spiegazione, anche se non sono per niente certo di certo di arrivarci, anzi.

Il ragazzo/ragazza ha conosciuto la scuola giusta durante il summenzionato Open Day. Ma il tutto è avvenuto durante l’anno scolastico passato, e per di più on line per colpa della pandemia, senza contare che le scuole “visitate” sono state più d’una. Da qui il primo pasticcio. Serviamo subito il secondo: si tratta presumibilmente di ragazzi poco avvezzi alla città. Scesi la mattina presto dal treno o dal bus, sono stati accolti da una città a prima vista tentacolare, altro che il paesello natio; terzo, mi immagino frotte di ragazzi per strada, se ti accodi al gruppo sbagliato sei fritto; quarto, e ultimo, per il poco che li pratico, questi ragazzi mi sembrano poco consapevoli e attenti, distratti per mille rivoli e contesti, poco ancorati al presente, scarsi di memoria, che affidano alla sapienza infinita e sterile della rete. Ecco, forse ci sono: questi ragazzi stanno diventando delle periferiche, fate conto delle stampanti, mentre il sistema operativo sta da qualche altra parte, inaccessibile e remoto. Temo che, a partire dai più giovani, sia in atto una mutazione antropologica profonda di cui ancora ignoriamo la portata. Tra qualche anno, o decennio, qualcuno ci aiuterà a comprenderne le ragioni, e magari ci saprà offrire qualche sospirato rimedio. Per il momento a noi resta giusto il delicato compito di raggranellare i sintomi, senza azzardar colpevoli, e men che meno comminar castighi.

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